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Altre di Cronaca Caso-Cavour, sfuma anche la possibilita' di fusione con la Bufalini

Lo storico asilo chiude i battenti Servivano interventi importanti

L'ASILO CAVOUR ha chiuso per diversi motivi: un po' per via delle nuove norme sulle opere pie, un po' perché ci sarebbero voluti importanti investimenti strutturali per renderlo antisimico, poi è sfumata anche la possibilità di fondersi con l'Opera pia Bufalini. Inoltre la proprietaria Banca Intesa ha deciso di piazzarlo sul mercato immobiliare. Così è arrivata la chiusura di questo storico asilo nel quale sono cresciuti generazioni di bambini tifernati. Attualmente dava servizio a 100 piccoli alunni (che lunedì inizieranno a frequentare l'asilo nella provvisoria sede all'ex Seminario). LA VICENDA è stata al centro della commissione economica presieduta da Massimo Minciotti che si è svolta alla presenza degli assessori Rossella Cestini e Michele Bettarelli, del presidente del cda Opera Pia Asilo Cavour Marco Onofri (con i membri Tiziano Sarteanesi, Alberto Bacchi e con il consulente Corrado Rossi) e del dirigente del primo Circolo didattico Massimo Belardinelli. Il sindaco Luciano Bacchetta ha detto che «l'Opera Pia Cavour chiude lasciando al Comune un patrimonio di 600 mila euro, frutto del lavoro serio e a titolo gratuito con cui il cda ha ben amministrato i beni affidati». PER IL SINDACO la scelta futura «deve essere quella di tornare in quell'immobile con una destinazione educativa». Poi, ha aggiunto che ci sarà un approfondimento «sulla scelta del presidente dell'Opera Pia Officina Bufalini di non dare seguito alla fusione che poteva rappresentare un'alternativa alla chiusura. Tornare nell'immobile significa acquistarlo, ma anche ristrutturarlo per adeguarlo ai parametri sismici e di sicurezza, cioè affrontare un investimento importante, superiore alle risorse che ci mette a disposizione l'Opera pia Cavour, sul quale dobbiamo condurre valutazioni corrette, considerando i finanziamenti disponibili e l'importanza di mantenere il servizio nel centro storico». Con la proprietà dell'immobile, Banca Intesa, c'era già stata una trattativa per l'acquisto «che è stata però improvvisamente interrotta dalla comunicazione dello sfratto». A ILLUSTRARE la situazione dell'Opera Cavour è stato Rossi, chiarendo anche il perché è sfumata la fusione con la Bufalini: «Erano state poste tre condizioni: riportare nello statuto l'indicazione dell'ente Cavour, citare lo scopo dell'assistenza ai giovani e inserire la possibilità di indicare un rappresentante dell'Opera Pia Asilo Cavour, forse l'elemento che alla fine ha impedito l'operazione». ROSSI ha invece evidenziato come l'ente chiuda la propria gestione «con un attivo netto patrimoniale di circa 600 mila euro, di cui 300 mila contante», ribadendo che «la mancanza di risorse e cespiti impedisce concretamente ogni possibilità di proseguire l'attività».
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 15-09-2017 da wineuropa

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