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Cronaca Accertate 1500 cessioni di droga. L'indagine partita da Sansepolcro

Madre-coraggio segnala lo spaccio Denunciati undici pusher stranieri

di CLAUDIO ROSELLI
BEN UNDICI pusher, tutti tunisini e residenti fa Perugia e Città di Castello, denunciati in stato di libertà dai Carabinieri della Compagnia di Sansepolcro, ‘piazza' nella quale vivono diversi «clienti» assuntori. Un altro colpo assestato al fenomeno della droga. Il capo d'accusa è quello... classico: detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, chiamate eroina e cocaina. È stata di fatto la terza puntata dell'operazione denominata «One hundred forty-seven», che nel marzo 2016 aveva portato l'allora Tenenza dell'Arma all'arresto di 3 persone di Anghiari dopo che nel maggio del 2014 altre 7 erano finite in manette, fra le quali una coppia residente a Pieve Santo Stefano. Tutto era partito dalla segnalazione della madre di un assuntore biturgense, fatta nel novembre del 2013. Le indagini, prolungate e complesse, avevano permesso di risalire a un giro di affari imponente: adesso, si parla di circa 1500 cessioni di «roba» accertate ed effettuate nell'hinterland perugino dal giugno 2012 al luglio 2014, per un importo complessivo di circa 70mila euro. I luoghi di incontro per la compravendita erano bar, parcheggi, vicoli del centro storico del capoluogo umbro e parchi pubblici: gli assuntori fissavano la quantità da acquistare, in genere sempre modesta, pagavano il dovuto e attendevano che il pusher tornasse con la droga. GLI SPACCIATORI facevano sistematicamente ricorso a utenze telefoniche intestate a «teste di legno» per evitare di essere rintracciabili. I deferiti nordafricani hanno un'età che oscilla fra i 24 e i 41 anni, con l'eccezione di un 47enne. Le certosine indagini dei carabinieri si sono sviluppate attraverso le testimonianze di oltre cinquanta assuntori locali, che hanno individuato senza ombra di dubbio il loro fornitore e dato precise indicazioni sul tipo di sostanza stupefacente acquistata, sul numero delle dosi, sul prezzo pagato per ciascuna dose e sulla cadenza di acquisto. Già tre anni fa - attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché servizi di osservazione, controllo e pedinamento - erano venuti alla luce la struttura organizzativa e il modus operandi di questi soggetti dediti al traffico degli stupefacenti, con i centri gravitazionali rilevati in primis nella zona di Perugia e poi in Valtiberina Toscana; nella prima retata, erano cinque i tunisini arrestati in flagranza di reato e assieme alle sostanze più conosciute (eroina, cocaina, hashish e marijuana) era saltata fuori anche la «wax», una essenza resinosa di colore giallastro estratta dalla marijuana utilizzando come solvente il gas butano. Linguaggi rigorosamente in codice per gli intercettati, compreso «One hundred forty-seven», nome dato all'operazione in base al numero riferito allo spacciatore principale. Soltanto nel 2014, erano state una trentina le persone segnalate come consumatori fra Sansepolcro, Anghiari e Orvieto.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 29-09-2017 da wineuropa

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