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Cronaca Sansepolcro: quadro inquietante per la vallata. Caccia alle soluzioni

Allarme droga, pronti alla task-force E aumenta il consumo di eroina

di CLAUDIO ROSELLI

DROGA, che fare? Prendendo spunto da un vecchio detto, è la domanda che sorge spontanea all'indomani di quanto avvenuto negli ultimi mesi a Sansepolcro e in Valtiberina, anche se nelle quattro morti rilevate da marzo a oggi lo stupefacente assume un ruolo da forte indiziato. Le pubbliche istituzioni hanno iniziato a prendere in considerazione il problema e per domani è previsto un incontro con il referente di settore dell'azienda di area vasta per capire cosa si possa mettere in piedi, attraverso un tavolo che riunisca Comune, forze dell'ordine e mondo della scuola. Il fenomeno esiste - inutile negarlo - come è noto che questa sia una terra più di consumo che di spaccio. «Abbiamo in totale circa 300 persone in trattamento - dice il dottor Marco Baldi, referente locale dell'Asl Toscana Sud Est e da anni responsabile del Ser.T. - che comprende droga e alcol insieme. È cambiata la qualità degli accessi da noi perché si è modificata la tipologia: i ragazzi sono sempre più giovani, il genere femminile è in aumento e anche il consumo è passato dall'eroina per via venosa a un attuale mix di sostanze fra alcol, anfetamine e cocaina, che fa sentire su di giri, salvo poi a fine serata fumare eroina o prendere tranquillanti per smorzare il tutto. Considerando il fatto che nel comprensorio risiedono poco più di 30mila persone, siamo al 10 per mille, che non è un numero basso, anche se dobbiamo dire che da noi funziona un servizio di ricerca attiva, ovvero i tossicodipendenti li andiamo a cercare e non aspettiamo che vengano qui. È importante questo, perché ci permette di venire incontro alla persona che evita di curarsi oppure a quella che per procurarsi la sostanza è costretto ad andare a rubare». QUAL È IL MOTIVO scatenante della droga? «Senza dubbio, la mancanza di un lavoro e l'impossibilità per un giovane di programmare la propria vita scatenano comportamenti trasgressivi e nocivi per la salute. Genitori e docenti si sentono impreparati davanti a questi nuovi fenomeni: una sostanzialità fragilità di fondo degli adulti, i quali da una parte vogliono l'esperto che punti su rischi e sul far paura e dall'altra richiedono fantasie di delega, vedi lo psicologo a scuola o l'ambulanza per la crisi di ansia. Lo sforzo che stiamo facendo è quello di promuovere reti integrate tra servizi e istituzioni, associazioni e cittadini». Per ciò che riguarda l'ente pubblico, abbiamo sentito l'assessore a sanità e sociale del Comune di Sansepolcro, la dottoressa Paola Vannini: «C'è un disagio generale diffuso - ha sottolineato - per il quale dobbiamo fare qualcosa, perché non è certo lo sballo la migliore forma di reazione. Probabilmente, dovremmo trasmettere nei giovani una maggiore fiducia, tentando di rassicurarli e renderli più ottimisti sul futuro. Vedremo cosa uscirà fuori da quest'incontro e se esistono meccanismi di prevenzione in grado di risultare efficaci: si parla di centri d'ascolto, di comunità educanti e di altre forme».
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 17-10-2017 da wineuropa

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