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Newsletter WineuropaTecnologia & Internet Il CERN, la Singularity University e il massimo esperto tedesco di Industria 4.0 sono concordi5G, cloud e intelligenza artificiale alla base della rivoluzione che e' dietro l'angoloIl CERN, la Singularity University e il massimo esperto tedesco di Industria 4.0 sono concordi: cloud, 5G e intelligenza artificiale sono i mattoni su cui si sta costruendo la rivoluzione che è dietro l'angolo e che toccherà tutti gli aspetti della nostra vita, dalla ricerca alla produzione di beni, dall'automazione ai rapporti tra le persone di Roberto Colombo Quest'anno, in particolare, sono stati tre i relatori che hanno maggiormente stuzzicato i presenti e stimolato la discussione. Un ricercatore del CERN, un esponente della Singularity University e quello che è forse il maggiore esperto di Industria 4.0 in Germania.
Yuri van Geest è il fondatore della Singularity University in Olanda e - per lavoro, ma anche per passione - è sempre alla ricerca di quelle tecnologie che definite 'esponenziali', definizione che deriva dalle teorie di Ray Kurzweil - fondatore della prima Singularity University in USA -. Parliamo delle teorie della "tecnologia esponenziale" e della "singolarità tecnologica" elaborate da quest'ultimo secondo cui il progresso tecnologico in alcuni momenti accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani.
Esponenziali sono quindi per il tasso di crescita , ma anche per la rapidità con cui i loro sviluppi si trasferiscono sulla società. Al momento attuale il tema delle intelligenze artificiali è forse quello su cui avere il maggiore occhio di riguardo. "Il software si sta mangiando il mondo in tutti i settori, l'intelligenza artificiale si mangerà il software subito dopo". Se oggi le più importanti realtà a livello mondiale si occupano di servizi e software e anche temi reali e concreti come l'auto, la bici, il cibo si sono dematerializzate nelle mani di colossi come Uber e simili, il prossimo passo sarà vedere tutte queste cose gestite dalle intelligenze artificiali e supportate dai cosiddetti Big Data. Su questo tema l'occidente sembra un passo indietro rispetto alla Cina secondo quanto riportato da Yuri, che ha potuto dare un occhio a quello che si muove egli stessi laboratori Huawei, marchio il cui impegno sul tema è testimoniato anche dallo sforzo profuso per inserire il processore neurale nella dotazione tecnica del suo ultimo smartphone di punta, Huawei Mate 10 Pro . Non solo, anche sul fronte del quantum computing (il computer quantistico) pare che la Cina stia lavorando con un passo più veloce del resto del mondo, ma su questo tema il relatore è stato avaro di dettagli. Tra le tecnologie che Yuri scommette faranno parte del nostro futuro se ne trovano anche alcune che al momento potrebbero sembrare quasi esoteriche, come il concetto di Quantum ID (argomentare).
Sullo stesso piano concettuale, ma toccando corde diverse, si è mosso l'intervento del Professore Zühlke, pioniere di quella che viene definita Industria 4.0. Un esperto dal biglietto da visita altisonante Prof. Dr.-ING, Dr. h.c. Detlef Zühlke, Director Innovative Factory Systems IFS German Research Center for Artificial Intelligence, DFKI GmbH and Chairman Executive Board SmartFactory KL e.V. Con l'ascesa dell'Industria 4.0, con la completa automatizzazione delle produzioni, con le tecnologie di predizione della volontà dei consumatori in arrivo dall'accoppiata Big Data e AI (Artificial Intelligence), produzione e consumo saranno sempre più vicini, e la soddisfazione immediata del bisogno da parte del consumatore avrà un'importanza maggiore rispetto al semplice cartellino del prezzo. Una delle tecnologie che potrà avere effenti dirompenti, ponendosi come mattone fondante della prossima rivoluzione industriale, è quella che raccoglie tutte le innovazioni del 5G, che per struttura intrinseca si adatta perfettamente a uno dei requisiti elementari dell'Industria 4.0: la presenza di interfaccie standard e il più possibile unificate. Il 5G supererà la moltiplicazione di tecnologie attualmente in atto per il trasporto delle informazioni, che vede diversi tipi di connessione per l'ossatura della rete e altrettante per la connessione degli utenti finali alla rete. Con il 5G il backhaul, le comunicazioni machine-to-machine e quelle degli utenti finali saranno unificati, con possibilità di interazione finora impossibili. È un mantra che sentiamo ripetere da anni, ma anche il cloud è alla base di questa rivoluzione. A confermarlo una voce decisamente importante e slegata da interessi economici industriali diretti, quella del CERN. Sul palco di EcoConnect 2017 è infatti salito anche Tim Bell, Compute and Monitoring Group Leader, del CERN, che ha mostrato una slide semplice, ma che rende perfettamente l'idea della situazione che ci si prospetta davanti nei prossimi anni. Quando verrà fatto partire il blocco di esperimenti Run 4 (nel 2026), la potenza di calcolo (prevista) necessaria per analizzare i dati sarà 60 volte quella disponibile oggi, mentre secondo la legge di Moore sui microprocessori essa aumenterà solo di sedici volte. Bisogna trovare metodi per rendere esponenziale la crescita della capacità di calcolo e il cloud è la via primaria per muoversi in questa direzione. Il CERN si è mosso presto in questa direzione e già oggi tutti i suoi sistemi girano su un sistema cloud provato basato su Openstack, con 8.000 server, 281.000 core e 33.000 virtual machine.
Inserita il : 16-11-2017 da wineuropa Invia il tuo commento |
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