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Cronaca Salvata in extremis da due carabinieri eroi

Perdo il lavoro, mi uccido

di CLAUDIO ROSELLI

LA PAURA di essere licenziata e di perdere quindi il posto di lavoro. Così aveva scritto nella lettera che avrebbe dovuto spiegare il suo disperato gesto. È stata quindi con ogni probabilità questa la molla che ha fatto scattare il proposito suicida nella mente di una di una madre di di 54, residente nel centro storico di Sansepolcro. Una tragedia evitata in extremis grazie al pronto intervento dei carabinieri del nucleo radiomobile della locale Compagnia, che hanno dimostrato tempestività e indubbie capacità anche nelle operazioni di soccorso. PURTROPPO, le difficoltà economiche perduranti a livello generale hanno fatto perdere da tempo ogni sicurezza dal punto di vista occupazione e allora un impiego, qualunque esso sia, è ritenuto da qualcuno prezioso né più e né meno come la salute. Quella di trovarsi a spasso dall'oggi al domani è di conseguenza la paura principale, quella in cui è caduta la cinquantenne fino a spingerla a tentare il gesto estremo. A scongiurare il peggio ha per fortuna contribuito in primis l'attuale convivente della donna, un coetaneo di Città di Castello: è stato lui, infatti, a segnalare ai militari quanto stava avvenendo in quella casa all'ora di pranzo di sabato scorso. SEMBRAVA che tutto filasse nella più completa normalità e invece la donna ha impugnato il coltello da prosciutto non per le normali mansioni domestiche, ma per tagliarsi le vene di entrambi i polsi: un incisione profonda, tale da provocare la morte se non ci fosse stato un pronto intervento di soccorso. Il convivente, l'uomo, davanti al sangue che a scorreva in abbondanza, non ha esitato nel telefonare al 112 e al 118, lui era l'unico in casa, la donna ha infatti due figli maggiorenni che vivono per conto loro. La pattuglia dei carabinieri è stata la più veloce a raggiungere l'abitazione e i due uomini in divisa non si sono persi d'animi e hanno immediatamente dato inizio all'operazione di primo soccorso. Si sono sfilati la cintura dei pantaloni per bloccare la copiose emorragia in atto e, utilizzando tecniche apprese in precedenza, sono riusciti a salvarla da una morte altrimenti certa. Basterà ricordare che, quando i militari sono intervenuti, la signora era già in stato di semi-incoscienza e a quel punto si è lavorato sul filo dei secondi, al fine di impedire che l'ipovolemia si rivelasse fatale. Una volta tamponata la fase di stretta emergenza, gli addetti del 118 (giunto da Città di Castello) hanno potuto caricare in ambulanza la ferita e trasportarla al pronto soccorso dell'Ospedale della Valtiberina, dove ancora i sanitari non hanno sciolto la prognosi.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

 

Inserita il : 06-12-2017 da wineuropa

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