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Economia Export in ripresa ma non in tutti i settori

CONFARTIGIANATO IL PUNTO SUI MERCATI SECONDO IL PRESIDENTE VANNETTI

«RIPRESA POSITIVA, ma non ancora omogenea in tutti i settori: sempre più necessario proseguire la strada della valorizzazione delle nostre eccellenze per consolidare la crescita». L'analisi degli ultimi dati del commercio estero da parte di Confartigianato, mostra il consolidamento della crescita dell'export artigiano: nei primi otto mesi del 2017 cresce del 7,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si tratta della migliore performance vendite all'estero degli ultimi sei anni: per trovare un maggiore dinamismo dell'export nei primi otto mesi dell'anno bisogna tornare al 2011. «Dopo un 2016 decisamente poco brillante guardiamo con ottimismo la ripresa delle esportazioni in questo primo semestre - commenta Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato - anche se constatiamo una situazione di alti e bassi sui vari settori. Un motivo in più per proseguire il percorso di rilancio e promozione del nostro made in Italy sui mercati esteri, facendo sistema per valorizzare le nostre eccellenze con azioni a misura di piccola impresa. Ma ovviamente non basta, non si vive di solo export e quindi è necessario il massimo impegno di tutti per un rilancio complessivo di tutti i settori produttivi». Ma se dall'estero arrivano dati positivi, lo scenario presenta anche nubi minacciose all'orizzonte: forte preoccupazione per la posizione che la Banca Centrale Europea è tornata ad assumere in materia di crediti deteriorati. «Si tratta di disposizioni che - spiega Vannetti - a causa dei maggiori accantonamenti richiesti alle banche, rischiano di penalizzare ulteriormente le micro, piccole, medie e grandi imprese del commercio, dell'artigianato, del turismo, dei servizi, dei trasporti, delle professioni, del manifatturiero e delle costruzioni, che vedrebbero salire il costo del credito e ridursi la disponibilità di finanziamenti. L'intervento - insiste il presidente di Confartigianato Arezzo - si aggiungerebbe alle linee guida già emanate nel marzo scorso, determinando l'ennesima stretta che rischia di interrompere il faticoso ripristino di condizioni di normalità del mercato del credito».
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 11-12-2017 da wineuropa

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