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Cronaca Pronto il dossier per gli inquirenti. Fulceri e Prosperi nel mirino

Spy story ad Aboca, furia Mercati Il patron chiede i danni d’immagine

di FABRIZIO PALADINO

TRADITO da quello che considerava l'uomo immagine dell'azienda (Sergio Fulceri) e dal «fattore» di Aboca, Mario Prosperi. Ora lui, Valentino Mercati, vuole giustizia. E in questa settimana - come ha già dichiarato - presenterà un esposto-denuncia ai carabinieri per fare completa luce sulla spy story all'interno dell'impresa che più rappresenta Sansepolcro nel mondo: Aboca. Scorrendo su You-Tube si notano alcuni filmati promozionali sull'attività dell'azienda leader mondiale delle piante officinali curati proprio da Fulceri, l'agronomo sospeso dallo stesso Mercati e considerato tra i responsabili di questa brutta storia di spionaggio industriale. Il patron potrebbe chiedere importanti danni di immagine a Fulceri, ma non solo a lui. In questa triangolazione inedita tra Sansepolcro, la Valdichiana e l'Ungheria c'è - come noto - Mario Prosperi, il «fattore» di Aboca, colui il quale si muoveva sempre per conto e in nome della famiglia Mercati. Era lui stesso che, tra le altre attività, trattava gli affitti dei terreni direttamente con i coltivatori proprietari, con i quali - abbiamo appurato - a volte emergevano punti di vista completamente diversi... E poi c'è una delle figlie di Prosperi, Marta, sorpresa dal figlio di Mercati a Venezia in un hotel di lusso (da 1700 euro a notte) e da quel giorno seguita attentamente e, a quanto pare, messa difronte a ulteriori responsabilità derivanti «dall'uso improprio a fini personali della carta di credito aziendale, per una cifra di svariate migliaia di euro» come ha detto lo stesso Mercati. PERALTRO l'ufficio dove operava la segretaria e il suo computer sarebbero stati ‘sigillati' dal personale di fiducia del patron in attesa dell'apertura dell'inchiesta. Questo tipo di gestione «leggera» nel tempo è venuta fuori durante i controlli interni di difformità che hanno rivelato incongruenze importanti e hanno dato il via a ulteriori accertamenti culminati nell'individuazione dei tre dipendenti. Ed è stato proprio lo stesso Valentino Mercati a fare i loro nomi nel corso della festa degli auguri di Natale davanti a cinquecento dipendenti. Da chiarire, adesso, non ci sono soltanto i motivi che hanno portato all'ammanco, nell'ordine di ottocentomila euro (il grosso gli ultimi tre anni) e la vicenda scottante dello spionaggio industriale: ci sono altri che sapevano e fino ad ora sono stati in silenzio? Sarà l'inchiesta a fare completa luce su questa intricata vicenda.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

 

Inserita il : 02-01-2018 da wineuropa

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