L'ASSESSORE Gabriele Marconcini risponde all'interrogazione dei gruppi di opposizione sull'affidamento del museo civico all'associazione Civita, ma la battagliera Catia Giorni (nella foto) del Movimento 5 Stelle alza i toni. «Il museo civico di Sansepolcro non è stato privatizzato e continuerà a rimanere pubblico» ha detto Marconcini. Ma ecco la risposta di Giorni: «Marconcini ha confermato i nostri dubbi, ovvero che questo sia solo l'inizio del processo di privatizzazione, avviato con una operazione da discutere sia nel merito che nel metodo. Siamo davanti a un affidamento dato senza gara, per cui ho anche diffidato sindaco e giunta nell'andare avanti con la convenzione». Ma torniamo a Marconcini: «Soltanto per il periodo delle mostre i servizi di biglietteria, bookshop e sorveglianza sono stati affidati a Civita in cambio di un importo composto in parte in moneta (70mila euro) e in parte in servizi (la sorveglianza, il cui costo per i prossimi nove mesi ammonta a 79300 euro). In pratica, grazie a questo accordo, il Comune si è assicurato l'equivalente delle entrate (calcolate su base storica) che non avrà più dalla gestione diretta della biglietteria. I dipendenti comunali del museo verranno redistribuiti nell'incarico, il Comune avrà una percentuale sulle vendite del bookshop e una quota del 5% sulle eventuali entrate di biglietteria successive alla copertura dell'investimento e manterrà sia la direzione del museo che un ruolo guida nelle politiche culturali. In definitiva, grazie alla convenzione siamo riusciti ad eliminare il passivo che, come Comune, vediamo accumularsi mese dopo mese (mediamente il nostro museo ogni anno va sotto di 50mila euro), trovando una soluzione che ci permette, una volta tanto, di chiudere in pareggio».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it
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