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Cronaca Dopo l’uscita di Salvini, El Oqayly chiama a raccolta i suoi

Umbertide, l’appello dell'imam Sbrighiamoci a finire la Moschea

- UMBERTIDE - HA MOLTE facce la crisi politica ed istituzionale che da giorni scuote la città. Tra queste c'è quella preoccupata dell'imam Chafiq El Oqayly, leader della comunità mussulmana locale e presidente della Federazione Islamica dell'Umbria. Al centro dei suoi timori il leader della Lega Matteo Salvini che ieri, dalle pagine de La Nazione, minacciava: «Stop alla moschea se vinciamo noi». Ed ancora: «Apriremo una sezione locale della Lega ad Umbertide, da dove partirà la campagna elettorale per le politiche. CON NOI al governo della città la moschea non solo non verrà inaugurata, ma nemmeno terminata». Con un centro islamico ancora in costruzione (anche se a buon punto) ed un intero primo piano della struttura prossimo ad essere utilizzato in sostituzione del centro attuale di via Battisti, sono comprensibili i timori dell'imam, che pare temere un cambio di registro politico in città. Da qui l'appello di El Oqayly su Facebook ai fedeli, con tanto di articolo del nostro giornale in evidenza, che al netto della traduzione offerta dal social network recita: «Sullo sfondo della crisi politica che ha fatto cadere il sindaco di città, il leader della Lega ha iniziato una campagna di ostilità, promettendo di fermare la costruzione della moschea umbertidese nel caso in cui il suo partito vincesse le prossime elezioni». L'imam informa la sua comunità che le elezioni si terranno a fine maggio o inizio giugno del prossimo anno ed avverte che il tempo stringe per cui occorre finire in fretta i lavori: «Chiediamo a tutti i fratelli e le sorelle in ogni luogo di contribuire in modo efficace per accelerare e terminare la costruzione della moschea». Tra i fedeli mussulmani non mancano i «like« all'appello del religioso e neppure i commenti all'insegna della preoccupazione e del disappunto. C'è chi parla di «notizia scioccante» e chiede alle istituzioni, compreso il Ministro degli Interni, la tutela del progetto ed il rispetto dei patti (tra cui il recente protocollo firmato tra Comune, Prefettura e comunità islamica) e chi accetta la sfida politica: «Si ai diritti dei cittadini e di culto. Non saranno certo le promesse elettorali di Salvini a fermare la nostra volontà e la nostra fede in Allah». Pa.Ip.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 22-12-2017 da wineuropa

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