di MASSIMO BENIGNI
PAOLO PENNACCHINI e Andrea Merendelli, storici autori di «Tovaglia a quadri» hanno scelto il podere Maravalli di Anghiari per presentare questa nuova edizione, dal titolo «Razzi».
Perché un podere? «Per rimanere in tema - risponde Pennacchini - considerando che la nuova storia affronterà il rapporto tra aninali, uomini e stili di vita nei vecchi poderi fino al dopoguerra». ‘Razzi' erano gli animali da riproduzione, tacchini, polli, conigli, che vivevano liberi nelle aie dei contadini, poi sacrificati per la tavola: «Siamo passati dagli animali del contadino - prosegue Pennacchini - a quelli del supermercato. Un mondo che non esiste più, attualmente c'è un rapporto diverso con gli animali e poi nessuno vuole più ammazzare un pollo o un coniglio».
Ma i «Razzi» sono anche quelli caduti nella seconda guerra mondiale sul territorio aretino che hanno fatto tantissime vittime tra uomini e animali.
«AD ANGHIARI c'era la piazza de' polli - ricorda Pennacchini - il mercato delle bestie al Campo alla Fiera, oggi fra animalisti e vegani, cosa resta della razza contadina? Ritornare alla terra senza il sapere della terra? Riapre la bottega delle civaie, legumi e semenze per rimetter su i razzi di una volta. Ma in circolazione c'è un animale da razzia, che ancora fa paura alla gente, controllato da un satellite pagato dalla gente. Dice sia apparso nell'estate del '44 in una buca della linea Gotica, buche di razzi che 70 anni dopo sono ancora aperte. Tra animali, razzi e noi, chi è la vera bestia?».
Spetterà al pubblico scoprire il finale della piece che andrà in scena dal 10 al 19 agosto nella piazzetta del Poggiolino, regia di Andrea Merendelli.
DA VENERDÌ 1 agosto inizia la vendita dei biglietti, prezzo 42 euro, la cena è preparata dallo chef Sergio Cappietti del ristorante Nena di Anghiari. Sostengono l'evento Banca Etruria, Coldiretti e Campagna Amica, Biokyma, Busatti, Estra Energie, Coingas.
Tra gli interpreti dell'edizione alle porte spicca una presenza di eccellenza: si tratta di Giuseppe Di Leva, scrittore, regista, fondatore e docente del Laboratorio di scrittura drammaturgica della scuola «Paolo Grassi» di Milano. Di Leva è stato anche per 7 anni direttore artistico di Emilia Romagna Teatro, e per due del «Premio Riccione».
notizie tratte da La Nazione