NOTIZIE LOCALI

Attualità SANSEPOLCRO: PROCESSO CONTRO IL MEDICO, GLI ESPERTI LO SCAGIONANO

Plinio, due periti davanti al giudice: "Non sbaglio' il pediatra ma gli ospedali"

Di FABRIZIO PALADINO
E' STATA un'udienza choc quella di ieri in tribunale ad Arezzo durante il processo a carico del dottor Paolo Batti, pediatra biturgense di Plinio Ortolani, il bimbo di Sansepolcro costretto a convivere con una grave forma di diabete conseguente ad una tardiva diagnosi. Dal racconto dei giorni più difficili da parte dei genitori del piccolo e della nonna fino agli altri familiari, alla relazione dei due consulenti nominati dalla procura. Gli esperti, nell'elencare la loro perizia sul caso, hanno specificato difronte al giudice Fruganti (pm Iannelli), che si è trattato di un caso rarissimo, evidenziando pure che la diagnosi del dottor Batti - rinviato a giudizio da parte del gip Giampiero Borraccia con l'accusa di lesioni colpose - non è stata ritardata visto che non erano presenti - come ha raccontato l'avvocato Piero Melani Graverini (che difende il pediatra) - sintomi tali da far ipotizzare quel tipo di malattia.
I periti - che si erano già espressi quando inizialmente la procura aveva richiesto per due volte l'archiviazione del caso tramite il pm Julia Maggiore - hanno aggiunto che, probabilmente, fu sbagliata la terapia somministrata dagli ospedali di Città di Castello e Sansepolcro.
«In questa fase - ha detto l'avvocato Melani Graverini - il processo deve solo valutare se il dottor Batti ha messo in essere le procedure giuste nei confronti del bimbo. E' chiaro che siamo soddisfatti di quanto emerso durante l'udienza con i testi della procura» ha proseguito il legale del pediatra che ieri non era presente nel corso del dibattimento.
IL PROCESSO è stato quindi rinviato al prossimo 29 gennaio quando verranno sentiti i testi della difesa, poi a febbraio si andrà alla discussione.
Particolarmente toccante, come dicevamo, è stato il racconto dei fatti descritto nei particolari dal padre di Plinio, Iacopo, difeso dall'avvocato Angela Dell'Osso, dalla madre e dalla nonna del piccolo.
Come è ormai tristemente noto, la drammatica storia - ripercorsa anche da un servizio delle Iene in onda nei mesi scorsi - ebbe origine quasi 6 anni fa quando Plinio aveva 19 mesi. Dopo aver girato gli ospedali di Sansepolcro, Città di Castello e Perugia, il bambino venne ricoverato al «Meyer» di Firenze a causa di un diabete mellito di tipo 1 che, stando alle consulenze di parte della famiglia Ortolani, sarebbe stato diagnosticato troppo tardi.
Plinio da anni ormai deve convivere con le conseguenze permanenti legate alla tardiva diagnosi. Il dottor Batti - difeso, oltre che dall'avvocato Piero Melani Graverini, per la parte civile dall'avvocato Riccardo Lorenzi - subito dopo aver appreso del rinvio a giudizio, aveva detto: «Saranno le aule di tribunale a giudicare il mio comportamento, non certo trasmissioni televisive o tribunali mediatici che hanno pronunciato con facilità giudizi e sentenze. Aule nelle quali mi potrò difendere e far sentire una voce mia che in questi anni nessun magistrato ha mai ascoltato».

Notizie tratte da "La Nazione"

Inserita il : 14-11-2014 da wineuropa

Invia il tuo commento

Che Tempo Fara'