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Cronaca Sansepolcro: qualche settimana prima del via all'intervento su Piero

Resurrezione, slitta il restauro

di MASSIMO BENIGNI
SLITTANO i lavori per il restauro de «La Resurrezione» nel Museo di Sansepolcro. Lunedì scorso dovevano essere collocate le impalcature invece per problemi burocratici ci sarà ancora da aspettare qualche settimana. L'opera del grande artista biturgense nonostante abbia retto al tempo, alla guerra, ora necessità di un intervento conservativo, che sarà effettuato dai tecnici dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, dalla Soprintendenza di Arezzo e dal Comune di Sansepolcro. Un lavoro che è stato possibile grazie all'intervento di Aldo Osti, un ex dirigente della Buitoni, che attualmente vive in Svizzera, il quale ha messo a disposizione 100 mila euro. Un restauro che sarà preceduto da una lunga serie di esami, anche per analizzare a fondo la struttura su cui poggia l'affresco e capire se e come è stato staccato, per poi essere sistemato nel Museo e in che condizioni si trova attualmente. Un lavoro lungo, oneroso, che verrà coperto anche dal Comune per il quale i tecnici dell'Opificio fiorentino e della Soprintendenza aretina lavoreranno gratuitamente. Saranno il Comune e lo sponsor a coprire le spese per la cantieristica (solo il ponteggio costerà 40mila euro), la sicurezza, la documentazione fotografica, i video, le attrezzature, i materiali per il restauro, i viaggi e i soggiorni del personale tecnico. I tempi? Più di un anno sicuramente, anche se la convenzione si allunga fino a tre anni. IL CRITICO d'arte Vittorio Sgarbi sarà intanto a Sansepolcro, mercoledì 18 febbraio, dove al Museo Civico, nella sala de «La Resurrezione» presenterà il suo nuovo libro dal titolo: «Gli anni delle meraviglie. Da Piero della Francesca a Pontormo. Il tesoro d'Italia». Proprio lo scorso mese di novembre, Sgarbi nel corso della trasmissione «Virus» di Rai 2, definì «La Resurrezione» il quadro più bello del mondo e annunciò anche che sarebbero iniziati i lavori di restauro dell'opera pierfrancescana. Vittorio Sgarbi proprio nella sala che ospita il famoso dipinto presenterà quindi la sua ultima fatica letteraria. «Non c'è probabilmente, nella storia umana e nella sua espressione attraverso l'arte scrive Sgarbi momento più alto e fervido d'invenzioni di quello che va dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento, da Piero della Francesca a Pontormo». E ancora: «Anche prima di quegli anni l'arte era stata sublime, ma Piero della Francesca la arricchisce di una intelligenza che trasforma la pittura in pensiero, in teorema, ben oltre le esigenze devozionali. Tra 1470 e 1475 la creatività dei pittori e degli scultori raggiunge vette inattingibili; sono gli anni delle meraviglie in cui l'artista si sfida...».
notizie tratte da La Nazione

Inserita il : 24-01-2015 da wineuropa

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