UMBERTIDE E' DAVVERO uno dei pochi «personaggi« umbertidesi rimasti, ed anche se non risiede più in città il suo legame con essa è rimasto fortissimo. Per questo Gianfranco Volpi (nella foto) detto anche «Scintillone», dopo la «personale» di pittura organizzata lo scorso anno al centro San Francesco, ha voluto compiuto un altro gesto generoso sottolineando il suo inscindibile rapporto con Umbertide, lasciata in gioventù per cercare la propria strada d'artista. SCINTILLONE ha voluto mettere a alcuni suoi quadri e litografie a disposizione di due associazioni di volontariato: il piccolo canile «Rifugio di Argo», (in località Caselle) che ospita una ventina di cani in cerca di adozione e la «Pantera onlus» (associazione che promuove la pratica sportiva e i diritti delle persone disabili) che valorizzerà le opere nell'ambito dell'attività artistica che il Centro Socio Riabilitativo «Arcobaleno» sta sviluppando per i propri ragazzi. Volpi, da artista originale qual è, ha anche voluto raccontarsi nel manoscritto intitolato «Un po' artista un po' no ! La vita va vissuta per poterla raccontare», testo che ora sta circolando fra i fans del pittore, ma che meriterebbe di essere conosciuto dai più, per comprendere il coraggio ed i sacrifici di chi, per seguire la propria vocazione ed esprimere il proprio talento lascia i luoghi dove è nato. «E' LA STORIA in sintesi scrive Scintillone della mia vita di artista e un po' no. Una breve e piccola storia, post-impressionista, estemporanea, con tutti gli errori e sbavature da me volute, perché connaturate al mio carattere».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it