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LA SEGNALAZIONE e' giunta da via Palmiro Togliatti, a nord del centro urbano, ma non si tratta di un problema localizzato. Sta salendo la protesta fra i cittadini di Sansepolcro in tema di raccolta dei rifiuti solidi urbani; non c'e' piu' la frequenza di prima perche' si e' dilatata, lo svuotamento non avviene con regolarita' e quindi puo' benissimo capitare di imbattersi in cassonetti e campane che traboccano di sacchetti e altri scarti, fornendo un'immagine tutt'altro che espressiva del senso di civilta' di una comunita' da sempre distintasi per pulizia e ordine. In altri quartieri della cittadina pierfrancescana - sempre al di fuori del centro - la visione e' identica, poi l'ammucchiamento puo' essere maggiore o minore, ma il concetto di base rimane lo stesso e non risparmia nessuna della varie isole ecologiche locali. Indice puntato dall'utenza su Sei Toscana, la societa' che ha preso in consegna la gestione dello smaltimento con il passaggio all'Ato dei rifiuti e che da molti e' considerata solo un altro "carrozzone" e niente altro. 

"I NOSTRI POLITICI - tuonano i cittadini - ci avevano garantito una qualita' del servizio superiore a un prezzo inferiore. E invece si sta verificando l'esatto contrario: i servizi sono pessimi e le bollette sempre piu' care". Peraltro, gli aumenti sul versante dei rifiuti sono stati di punto in bianco alquanto consistenti. E allora, perche' si verifica una situazione tale da far parlare di scadimento rispetto a quanto avveniva in precedenza? Finche' il servizio era affidato a So.Ge.Pu., la raccolta era piu' frequente anche per motivi di comodita' logistica; in questo caso, invece, i mezzi provengono da Arezzo ed e' inevitabile che la loro presenza a Sansepolcro sia diluita per una ragione oggettiva. Non dimenticando un altro fattore: l'assenza di orari fissi nell'effettuazione della raccolta stessa. 

Claudio Roselli

Notizie tratte da La Nazione