UNA SERATA dal sapore revival, ma anche un'occasione per ribadire quanto la sana passione sportiva riesca poi ad accomunare e avvicinare realtà antagoniste sul piano agonistico, che da sempre vivono lo spirito di campanile con senso di civiltà e rispetto. E con l'amicizia che alla fine prevale su ogni altra ragione. Con la fresca promozione in Serie D della squadra tifernate, tornerà nella stagione 2015/2016 la sfida calcistica per eccellenza dell'Alta Valle del Tevere, quella fra Città di Castello e Sansepolcro, che oltretutto sono le due città in assoluto più presenti in questa categoria. Tante le curiosità (peraltro preparate anche dal valido segretario del Panathlon Club, Marcello Mancini) e numerosi gli aneddoti e gli episodi particolari legati a questa partita, raccontati dai protagonisti sul campo e dai dirigenti. Su tutti, le storiche «bandiere» delle due squadre: Giuliano Mambrini per il Città di Castello e Fernando Chiasserini per il Sansepolcro, ma c'erano anche giocatori che hanno disputato il derby in epoche diverse e che hanno riportato al microfono il loro capitolo personale, vedi Aldo Catalani (match-winner degli anni '60), Franco Testerini e Giorgio Lacrimini. Da giocatore bianconero e da direttore sportivo (di entrambe le società) ha parlato Ivano Becci, che aveva accanto il collega Fabio Calagreti di Città di Castello, ma non potevano mancare gli attuali presidenti: Stefano Caldei, peraltro figlio a sua volta di un presidente biancorosso, e Fabrizio Innocenti.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it