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Attualità Parlera' ma per dire cosa e' un'incognita. Il rebus "Zio Francesco"

La lunga vigilia di Padre Graziano Mercoledi' il frate davanti al Pm Dioni

E' IL PRIMO GRANDE caso giudiziario che torna in scena dopo la pausa di Ferragosto. E il protagonista non poteva essere che lui, padre Graziano (all'anagrafe Gratien Alabi), il sacerdote piu' sospettato d'Italia, quello che ha dominato le cronache (anche della Tv del dolore e della nera) nell'ultimo anno.

Gia', quando mercoledi' (il 26 agosto) il frate si presentera' dinanzi al Pm Marco Dioni per l'interrogatorio che la sua stessa difesa (il nuovo avvocato, il leccese Francesco Zacheo) ha concordato con la procura, saranno passati quasi dodici mesi dal 5 settembre 2014, il giorno in cui il religioso congolese fu iscritto nel registro degli indagati dopo un altro drammatico interrogatorio, durato sette ore, durante il quale Dioni gli aveva contestato, senza ottenere una risposta soddisfacente, il famoso sms delle 17,26 del primo maggio 2014 a un altro sacerdote, il nigeriano Don Hilary, amico di Padre Graziano ma assolutamente sconosciuto a Guerrina Piscaglia, la casalinga scomparsa ormai da quasi sedici mesi, dal cui telefono era partito il messaggio.

ECCO, SI RIPARTE da li', dalle parole scritte sul cellulare: scappo con il mio amoroso marocchino. Quella frase, secondo la procura, e' la prova che il telefono di lei era nelle mani del frate e che lui l'ha usato per depistare le indagini. Di qui la conclusione logica: e' il sacerdote l'assassino di Guerrina. Per mesi e mesi, sotto l'attenta regia del vecchio avvocato Luca Fanfani, Padre Graziano si e' difeso col silenzio, avvalendosi sempre della facolta' di non rispondere. Anche sulla fantomatica figura dello "Zio Francesco", di cui lui ha parlato si', ma solo con il suo parroco Padre Faustin, mai con gli inquirenti. Sarebbe stato appunto il misterioso personaggio l'accompagnatore di Guerrina in una fuga che per chi indaga non c'e' mai stata: il frate avrebbe ucciso la donna subito, nel corso di un tempestoso incontro chiarificatore, fra le 13,47 e le 14,35 del primo maggio, a Ca' Raffaello, a lato della vecchia strada Marecchiese per Rimini.

Che fara' Padre Graziano mercoledi', come rispondera' a Dioni, che tipo di giustificazione ha organizzato, stavolta insieme a Zacheo che lo ha consigliato a rompere il silenzio e a parlare? Corrispondono al vero le indiscrezioni che filtrano da diplomatici congolesi, secondo le quali il frate potrebbe fornire elementi per dare concretezza alla figura dello "Zio Francesco", ad esempio fornirne il vero nome se non il cognome?

CERTO, IL SACERDOTE, in carcere dalla fine di aprile, ha avuto tutto il tempo per pensarci. L'interrogatorio infatti avrebbe dovuto svolgersi il 27 luglio e fu poi rinviato per un lutto del Pm, il che ha dato a Padre Graziano il mese di agosto per mettere a punto i suoi argomenti a difesa. Quello che dira' pero' e' ancora un'incognita. Di sicura c'e' solo la linea di Dioni: se ci fornira' elementi nuovi li approfondiremo, altrimenti si va dritti al rito immediato, quello dei casi in cui la procura ritiere che la colpevolezza sia gia' evidente.

Salvatore Mannino

Notizie tratte da La Nazione

Inserita il : 24-08-2015 da wineuropa

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