NONOSTANTE il periodo economico sia difficilissimo per molte aziende dell'Altotevere, ci sono casi in cui si registra una netta controtendenza. E' quello della Ige Impianti che dal 2014 ad oggi ha visto quasi triplicare il fatturato con una sorpresa anche per i dipendenti.
I 23 OPERAI della Ige hanno ottenuto infatti un premio di produzione extra di circa 2 mila 500 euro ciascuno (liquidato nella busta paga di febbraio) per decisione dei soci, l'amministratore unico Amberto Comanducci (assistito dallo studio legale Roberto Bianchi) con Fausto Mazzi e Daniele Selvi. La Ige attualmente ha sede a San Giustino, ma presto si trasferirà a Città di Castello in un'area industriale più grande e idonea allo sviluppo della società. Società che è passata da un fatturato nel 2014 di circa 2,7 milioni di euro ai 6 milioni 500 mila euro del 2015 (mentre il valore della produzione ammonta a 7 milioni di euro): un trend in crescita che ha consolidato questo brand, grazie ad un profondo restyling dell'organizzazione interna e delle maestranze (in tutto 23) con l'inserimento di figure tecniche e specializzate. L'azienda prima operava nel campo dell'impiantistica industriale e civile, ora invece nel settore delle forniture con appalto di livello nazionale. Un cambio di marcia che ha consentito all'impresa di divenire punto di riferimento nazionale per il mondo delle opere pubbliche nel quale «opera col massimo ribasso e con regole da general contractor, investendo contestualmente a livello territoriale per divenire leader aggregando le migliori risorse umane e aggredire il mercato con i propri valori come la qualità e il rispetto dei tempi. Quindi non è necessario avere dimensioni da multinazionale per affrontare un percorso di ripensamento strategico della propria azione imprenditoriale adottando sistemi di pensiero che sono tipici delle aziende neo costituite».
Cristina Crisci
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it