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Economia Sansepolcro

Il fallimento di Cose di Lana Ora c'e' la newco

FALLIMENTO: è la parola impietosa con la quale si chiude il capitolo del maglificio «Cose di Lana spa» di Sansepolcro. A decretare la fine è la sentenza numero 44 del Tribunale di Arezzo che, riunito in camera di consiglio, si è pronunciato nella giornata di venerdì scorso, 6 maggio. L'atto è stato però depositato in cancelleria l'altro ieri e in esso vengono dichiarati l'inammissibilità della proposta di concordato preventivo iscritta al numero 29/2015 e il fallimento della spa in liquidazione. Come si ricorderà, nel 2015 all'azienda era stata revocata la richiesta del concordato in continuità e allora un secondo tentativo era stato fatto lo scorso 23 dicembre, nella speranza che arrivasse l'ok dal giudice e in tempi anche brevi. C'erano peraltro i 38 dipendenti rimasti in cassa integrazione fino ad agosto, che attendevano la notizia per poter beneficiare della mobilità. Con un'ammissione al concordato, si sarebbero infatti aperte per loro le porte degli ammortizzatori sociali e vi sarebbero state garanzie più lunghe di quelle concesse, con in più la possibilità per qualcuno di scegliere un'altra attività. Niente di tutto questo, però. L'attività di produzione delle maglie non si è comunque interrotta: dal 22 giugno dello scorso anno, è operativa la new.co «Supermaglia», sempre con all'interno la famiglia Conti, che impiega circa 100 delle unità complessive che componevano le vecchie maestranze. E almeno per «Supermaglia» le cose sembrano procedere per il verso giusto: pagamenti degli stipendi a regolare scadenza e ordinativi in crescita.
Claudio Roselli
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 13-05-2016 da wineuropa

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