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Altre di Cronaca Amici sicuri: Conosceva appena l'assassino

SI FIDAVA DI CHI L'HA UCCISA. Katia: solare, generosa, spesso ingenua.

di FABRIZIO PALADINO 
IL RICORDO di una persona semplice, solare, che amava fare nuove amicizie sempre con il sorriso sulle labbra. Katia Dell'Omarino era così. O meglio, «Catia del Riello», come era conosciuta sia nel Biturgense che nella vallata umbro-toscana. Con la mamma Rita, pensionata, abitava in piazza Allende, proprio nel quartiere «Riello», a Sansepolcro, a poche centinaia di metri dal confine con San Giustino. Un fratello più grande, Paolo, che lavora come autista a Sansepolcro. Nessuna occupazione stabile, una forma ‘importante' di diabete da combattere ogni giorno, la frequentazione di alcuni bar, quello in via Aggiunti, poi quello alla Dogana. Sempre con la sua inseparabile Citroen di colore rosso e con quella vivacità tipica di chi voleva lasciare il segno.
Palmiro Bruschi, primo campione d'Italia dei gelatieri, conosceva Katia fin da quando era una ragazzina.
«Amica di tanti, amica di nessuno - afferma con voce affranta Palmiro - Abitava a pochi metri qui dalla nostra attività, spesso veniva qui da noi, anche se ultimamente di meno. Resto veramente senza parole, non mi sembra vero. Katia era una persona semplice, ingenua, rimasta se vogliamo un pò ragazzina. Chissà con chi ha avuto a che fare...».
UN'ALTRA AMICA che la conosceva bene è Sabrina Boncompagni, anche lei biturgense.
«Sono sicura - afferma ancora sconvolta nell'apprendere la notizia -, Katia non conosceva chi l'ha uccisa. Sicuramente si è fidata della persona o delle persone sbagliate che, con una scusa, l'hanno portata con loro. Lei era una giovane amante del divertimento, proveniente da una famiglia semplice e dignitosa; non si perdeva una festa, soprattutto in questo periodo estivo, sia qui a Sansepolcro che nella vicina Umbria. Le piaceva ballare. In modo assolutamente sereno e senza secondi fini - aggiunge - cercava attenzione su di se. Ripeto, sicuramente non conosceva i suoi assassini. Chi la frequentava non le avrebbe mai fatto del male». Sabrina racconta poi un episodio di lunedì.
«CATIA È STATA vista dal medico di famiglia per farsi fare una ricetta. Questa persona mi ha raccontato che era serena, sorridente come sempre. Ci mancherà...».
Le parole, le frasi, l'incredulità per quanto avvenuto. Anche sui social, soprattutto in vari profili di Facebook, ieri è scattato il tam-tam di messaggi, riflessioni e, al tempo stesso, tanto affetto nei confronti di Katia.
«La conoscevo ai tempi delle scuole Superiori - racconta Manuela Tirigalli di Città di Castello - lei era brillante, sempre iperattiva, magari non particolarmente disciplinata, però tutti la ricordiamo con quella sua innata vivacità che la rendevano unica».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 13-07-2016 da wineuropa

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