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Cronaca La tragedia a Badia durante un'escursione in moto. Lui e' riminese

Muore nella scarpata dopo il malore Era campione di rally e albergatore

di CLAUDIO ROSELLI  
L'AUTOMOBILISMO sportivo nazionale piange un campione: Giuseppe Grossi, per tutti «Pucci Grossi». La morte lo ha colto di sorpresa a Badia Tedalda nella tarda mattinata di ieri a 60 anni non ancora compiuti: era infatti nato il 6 aprile 1957. In sella alla sua moto Ktm 690 da enduro e in compagnia di amici e del figlio era partito di buon'ora dalla sua Rimini e intorno alle 12,30 stava percorrendo il «sentiero 19» in una zona peraltro molto impervia; all'altezza della località di Val di Brucia, in pieno Appennino, si è all'improvviso fermato, è sceso dalla sella e, colpito da un malore, è caduto in una scarpata. Il resto del gruppo ha subito dato l'allarme e dapprima è intervenuta da Badia l'ambulanza blsd, quella che diventa necessaria in caso di arresto cardiaco; da Grosseto, si è alzato in volo il Pegaso, che ha calato il verricello con il rianimatore e nel frattempo sono giunti sul posto anche i vigili del fuoco di Sansepolcro con 6 uomini e 2 mezzi, più la squadra con l'elicottero Drago; il soccorso alpino, i carabinieri della locale Stazione e anche il magistrato. Ogni tentativo è purtroppo risultato inutile: l'uomo è deceduto quasi sicuramente per cause naturali e la salma è stata poi composta nella camera mortuaria dell'ospedale della Valtiberina di Sansepolcro, dove tuttora si trova. La notizia non ha tardato ad arrivare anche negli ambienti automobilistici: letteralmente incredulo Giancarlo Minardi, ex patron della omonima casa in Formula Uno e attualmente presidente della commissione «velocità» di Aci Sport, che in questo week-end è a Gubbio per la cronoscalata del trofeo «Luigi Fagioli». L'espressione del suo volto vale più di qualsiasi dichiarazione:
«ABBIAMO perso una gran persona prima ancora che un grande campione. Pucci era intanto un amico e, una volta appeso al chiodo il casco, era membro attivo della giunta sportiva, che si distingueva per la sua grande competenza». Albergatore di professione - suo l'hotel National di Rimini - Pucci Grossi (solo il navigatore Alessandro Pavesi lo chiamava Giuseppe) era considerato una «icona» del rallysmo italiano: aveva iniziato a correre nel 1979, guidando vetture di prestigio quali Bmw, Lancia e Ford; per ben 6 volte si è aggiudicato il Trofeo che dapprima si chiamava Tradizione Terra e poi Rally Terra, al volante anche della Peugeot 206 Wrc e della Mitsubishi Lancer. Di lui, fra i tanti successi, si ricordano un trionfo al Rally della Costa Smeralda in Sardegna, i due secondi posti alla Targa Florio in Sicilia e anche la vittoria al Trofeo 4wd al Motor Show di Bologna. Gli addetti ai lavori sono stati telegrafici: è stato fra i 3-4 più grandi piloti nazionali di rally.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 22-08-2016 da wineuropa

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