HANNO sistemato su dodici gradini delle scale mobili alcune taniche da 25 litri riempite d'acqua, per simulare la presenza contemporanea di più persone e accertarsi così del corretto funzionamento, simulando le abituali condizioni d'uso. E' entrato nel vivo il collaudo del nuovo sistema nel bastione del Cassero che ha visto impegnati, un funzionario dell'Ufficio speciale trasporti a impianti fissi (Ustif) del Ministero e un tecnico della Provincia, che nel primo pomeriggio di ieri sono arrivati in città per iniziare le verifiche sull'impianto che si concluderanno oggi. Alla presenza dell'assessore ai lavori pubblici Luca Secondi, del dirigente di settore Federico Calderini, del responsabile del comparto Maurizio Melini e dei rappresentanti della Ital Ms, l'azienda vincitrice dell'appalto, gli esperti hanno eseguito le prime fasi di ispezione e controllo previste dalle normative. «Facciamo un passo avanti determinante per la riapertura delle nuove scale mobili del Cassero - ha detto l'assessore - che è ormai molto vicina e la cui data verrà definita dal sindaco e dalla giunta una volta completate le procedure tecniche e burocratiche indispensabili per garantire il funzionamento dell'impianto in piena efficienza e sicurezza». Le verifiche in corso sono incentrate sul corretto funzionamento delle strutture meccanizzate e di tutti i sistemi di sicurezza che riguardano i gradini, i corrimano, le catene di trazione, con particolare riferimento all'attivazione dei freni di servizio e di emergenza (che scattano al verificarsi di particolari condizioni di utilizzo che possano comportare pericoli, come, ad esempio, gli abiti che si impigliano nelle rampe). Tra le caratteristiche maggiormente innovative dell'impianto, ci sono i sistemi che bloccano il funzionamento della scala alla perdita del livellamento ottimale - un evoluto meccanismo di arresto in caso di lembi di abiti o altri oggetti che finiscano nei gradini o nella zoccolatura laterale - e l'aumento graduale della velocità che facilita l'accesso alle rampe.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it