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Altre di Cronaca In otto chilometri un salto di carreggiata e ben tre restringimenti

Il colosso dai piedi d'asfalto (friabile). Toboga infernale di cantieri e buche

di CLAUDIO ROSELLI
E45, IL CANTIERE infinito. La Orte-Ravenna, lunga in totale 250 chilometri esatti, è stata completata esattamente 20 anni fa: inaugurazione dell'ultimo tratto il 16 luglio 1996, alla presenza dell'allora ministro dei lavori pubblici, Antonio Di Pietro. Ma difficilmente ricordiamo un periodo (che pure ci sarà stato, seppure molto sporadico) nel quale anche il breve tratto toscano non sia stato interessato da interruzioni e lavori. A titolo schematico, ricordiamo che la E45 scorre in territorio toscano per 29 chilometri, dal confine con l'Umbria nei pressi di San Giustino a quello con l'Emilia Romagna, poco prima dell'uscita per Canili di Verghereto. Sei, in totale, gli svincoli: i due di Sansepolcro, quello di Madonnuccia, i due di Pieve Santo Stefano e quello di Valsavignone.
A OGGI, la situazione complessiva non è certo delle peggiori, anche perché alcuni cantieri hanno completato da poco i lavori e quindi lunghi pezzi di strada sono di fresco rifacimento: è il caso della fetta di carreggiata nord che interessa l'uscita di Sansepolcro sud e di una parte dei viadotti fra Pieve Santo Stefano e l'ingresso in Romagna, dove invece si lavora fra Verghereto e Bagno.
Forse, la vera notizia è che fra Pieve sud e la Romagna si scorre «lisci» come l'olio su entrambi i sensi di marcia: raramente, infatti, non si è incontrato nulla in questo tratto, al contrario di ciò che accade negli otto chilometri che separano la città biturgense dall'uscita sud di Pieve Santo Stefano. Un salto di carreggiata e tre restringimenti: questo lo stato dell'arte a fine settembre.
IL SALTO di carreggiata, quello tristemente balzato agli onori della cronaca per il mortale incidente di domenica scorsa, interessa un segmento di un chilometro e 700 metri che inizia - seguendo la direzione di Cesena - da prima dell'uscita nord di Sansepolcro e termina in corrispondenza della località di San Pietro in Villa: si lavora per un'accurata risistemazione di fondo e asfalto lungo la carreggiata sud, per cui attualmente è chiuso in uscita lo svincolo di Sansepolcro nord (solo per chi è diretto verso l'Umbria) e si circola a doppio senso sulla corsia nord.
Proseguendo in direzione di Pieve, cento metri normali poi un restringimento di circa ottocento metri che comprende viadotto Tignana e parte della galleria «Poggio»: il traffico è incanalato sulla corsia di marcia normale; al contrario, tre chilometri più avanti, poco prima dell'uscita sud di Pieve, si lavora sulla banchina e quindi l'obbligo è di procedere sulla corsia di sorpasso, prima di salire l'Appennino senza più alcun intoppo.
SCENDENDO VERSO Roma, nel corrispondente tratto a quello appena citato, vicino a Pieve sud, c'è un altro restringimento di circa un chilometro fino al ponte della Bisolla e anche in questo caso deve essere utilizzata la corsia di sorpasso. E poi, il salto di carreggiata alle porte di Sansepolcro. In più parti, il colore scuro dell'asfalto sta a significare che il rifacimento del manto è ancora recente e tante sono le strisce gialle a indicare la precedente presenza di un cantiere. Fondo stradale oramai «datato» all'altezza di Madonnuccia (direzione nord) e vicino al confine con l'Umbria, in corrispondenza del Trebbio di Sansepolcro per chi viaggia verso Perugia.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 27-09-2016 da wineuropa

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