CIÒ CHE AVEVAMO anticipato si è verificato. La dottoressa Isabella Spinetti, genetista impegnata nel caso dell'omicidio di Katia Dell'Omarino, ha chiesto la proroga di 30 giorni per la consegna della relazione sugli accertamenti irripetibili eseguiti lo scorso 26 settembre e ieri mattina il pm Julia Maggiore l'ha concessa.
Ciò significa, quindi, che per conoscere gli esiti di questo delicato lavoro si potrebbe attendere fino al prossimo 25 novembre, nuovo termine ultimo scattato a questo punto, semprechè la dottoressa Spinetti non decida di anticipare la data.
Staremo a vedere.
Una notizia divenuta consequenziale, dopo che nella mattinata dell'altro ieri (il giorno 25) non era pervenuta alcuna documentazione nelle mani del pubblico ministero.
EVIDENTEMENTE, l'ultima parola da pronunciare deve essere inequivocabile.
Ricordiamo che oggetto degli accertamenti sono stati il martello fatto ritrovare da Piter Polverini (il ventiquattrenne di San Giustino in carcere con l'accusa di aver ucciso la donna di Sansepolcro) in un campo lungo via Citernese - sempre a San Giustino - la mattina stessa dell'arresto, avvenuto il 16 settembre; il panno con le macchie di sangue e la Nissan del padre, Bruno, che il giovane guidava quella sera e che la telecamera di Aboca Museum ha ripreso lungo via Niccolò Aggiunti a mezzanotte e 8 minuti del 12 luglio (poco prima che il delitto si consumasse), seguita a ruota dalla Citroen C1 di Katia.
Ancora pazienza, quindi, prima di apprendere i particolari destinati a fare chiarezza su quel tragico fatto lungo il corso dell'Afra.
Katia Dell'Omarino venne appunto uccisa il 12 luglio scorso e per il suo omicidio è in carcere il giovane Piter Polverini, rinchiuso nel carcere di San Benedetto ad Arezzo e che finora non ha mai voluto parlare, o per scelta degli avvocati o per scelta propria.
Claudio Roselli
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it