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Altre News Popolare dopo aver salvato Jonathan. Sicurezza: indagini alla piscina

Il bimbo sta bene: e' il vero premio. Mirco da spazzacamino ad eroe

di CLAUDIO ROSELLI
«MI INTERESSA soltanto sapere che Jonathan sta bene. Quando tornerà, mi piacerebbe che tutti gli facessimo una grande festa: quella sì che sarebbe davvero la cerimonia più bella». Travolto da un'improvvisa ondata di popolarità per aver salvato la vita al piccolo di 16 mesi caduto nella piscina dell'agriturismo «Il Borgo di Faeta» a Caprese Michelangelo, Mirco Milanini gestisce la situazione da ...antidivo, tendendo a ridimensionare la sua impresa, anche se quello che ha fatto lo rende felice soprattutto dentro di se': «Siete stati fin troppo generosi con i complimenti nei miei confronti, facendomi passare per quell'eroe che io non mi sento di essere - afferma Mirco - perché alla fine è stata una casualità. E poi non ero solo: mi hanno aiutato altre persone». Sì, però in vasca è andato lei e in casi del genere, quando si gioca sul filo dei secondi, il rischio che si corre è quello di smarrire la lucidità a vantaggio della frenesia. E così ha fatto il gran balzo dca spazzacamino ad eroe. «Mi sono sfilato gli scarponi per paura del loro peso sul telone e in effetti non è stato semplice, anche se chi mi stava vicino ha ottimamente collaborato e alla fine siamo riusciti a rianimare Jonathan».
SORRIDE E RINGRAZIA Mirco, 35 anni e di professione spazzacamino, oggi personaggio a suo modo «conteso» fra Caprese e Anghiari. «I miei genitori sono originari di Caprese, per la precisione di Vestebbia e io sono nato a San Marcello Pistoiese, ai piedi dell'Abetone, perché allora mio padre lavorava là; ad Anghiari risiedo da 20 anni». È fidanzato con Lucia, biturgense di Santafiora e alla precisa domanda - cosa lei ha detto la sua ragazza? - risponde sorridendo: «Si è limitata a dirmi «bravo», anche se si intuiva che era orgogliosa».
I genitori di Jonathan l'hanno contattata? «No, perché giustamente adesso debbono stare accanto al figlio. La madre, quando è venuta inizialmente da noi che lavoravamo sul campo per chiedere se avevamo visto il bimbo, lo aveva perso di vista per pochissimi secondi e si era espressa con una frase metaforica per farci capire che lo teneva sempre sotto controllo. L'unica persona che ho visto è stato l'altro socio dell'agriturismo, che mi ha abbracciato e ringraziato». Adesso, si apre il capitolo delle indagini per far luce su quanto accaduto martedì mattina; nella giornata di ieri, accompagnati dai carabinieri della locale Stazione, i tecnici della Asl si sono recati sul posto per una ispezione finalizzata a verificare il rispetto delle normative di sicurezza relative alla vasca nella quale il bambino è caduto e agli accorgimenti da mettere in atto quando essa non è utilizzabile, come accade nel periodo invernale. Il referto andrà a sommarsi agli altri fascicoli che poi finiranno alla Procura. L'unica constatazione sulla quale al momento è possibile esprimersi con un elevato grado di certezza riguarda i soccorsi: senza l'intervento di Mirco Milanini, difficilmente Jonathan avrebbe potuto salvarsi.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 16-03-2017 da wineuropa

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