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Cronaca I giunti usurati 'causavano la perdita di controllo dei mezzi'

Inchiesta E45, troppi gli incidenti. Superstrada in avanzato degrado

di SALVATORE MANNINO
IL J'ACCUSE che costa l'avviso di chiusura indagini (il preludio del processo) per attentato alla sicurezza dei trasporti a cinque dirigenti dell'Anas toscana lo firma il procuratore capo Roberto Rossi. Ma con lui potrebbero controfirmarlo le decine di automobilisti che avevano presentato l'esposto da cui nasce l'inchiesta e le migliaia (decine di migliaia in quattro anni) di guidatori che transitano ogni giorno sul tratto aretino della E45, la superstrada dello scandalo. Finita persino nei blog e nei gruppi whatsapp dove quotidianamente i «dannati» della E45 si scambiano le informazioni su come scampare ai pericoli di quattro corsie (si fa per dire visto i cantieri, le deviazioni, le riduzioni di carreggiate) maledette.
DEL J'ACCUSE, del resto, l'atto giudiziario ha tutte le caratteristiche, sia pure nel linguaggio paludato e un po' arduo del giuridichese da procura. Allora conviene forse partire dalla fine, dal bilancio che l'avviso di chiusura indagini fa degli anni fra il 2010 e il 2014: 280 incidenti causati dalle condizioni della mulattiera travestita da Strada di Grande Comunicazione Orte-Ravenna. E 280 solo nel tratto aretino, vale a dire le poche decine di chilometri fra il confine umbro e il valico di Verghereto: 35 nel 2010, enuncia il procuratore Rossi, 4 nel 2011, 35 nel 2012, addirittura 145 nel 2013, l'anno peggiore di un drammatico crescendo, e poi 22 nel 2014, quando qualche cantiere forse era stato allestito, anche dopo le ripetute campagne di stampa contro l'inerzia dell'Anas. Bene, ma qual è l'origine di questa messe di incidenti? Ad Antonio Mazzeo, ex capocompartimento di Firenze, rimosso dopo essere finito nell'inchiesta sulle mazzette dello scorso settembre, Alfredo Cavalcanti e Andrea Primicerio, dirigenti dell'area tecnica ed esercizio, e Maurizio Polvani con Rocco Oliviero, responsabili della manutenzione, si imputa di avere ignorato le «situazioni di pericolo per la sicurezza stradale segnalate ripetutamente» dal capocantoniere responsabile del tratto e dal dipartimento della polizia stradale.
QUALI pericoli? «La formazione di buche di rilevanti dimensioni e profondità e le pronunciate irregolarità e sconnessioni» conseguenti alla rottura delle testate dei viadotti stessi, coi giunti metallici «che si conficcavano come una lama nell'abitacolo e/o negli organi di trasmissione, causando la perdita di controllo».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 24-03-2017 da wineuropa

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