UN CENTRO STUDI su Fra Luca Pacioli: questa una tra le proposte più sostanziose scaturite ieri, 19 giugno, anniversario numero 500 della morte del frate minore conventuale di Sansepolcro che è stato un autentico divulgatore scientifico - per meglio dirla, un comunicatore - con i suoi trattati di aritmetica, geometria e proporzioni, nonché il padre della moderna ragioneria. «La città biturgense sta restituendo a Pacioli il posto che gli spetta - ha detto l'assessore Gabriele Marconcini - e i convegni non fanno altro che scoprire aspetti nuovi della sua figura». In una sala di Palazzo delle Laudi gremita di autorità, di rappresentanti delle associazioni storiche e di cittadini, si è tenuta la seduta straordinaria del consiglio comunale indetta per l'occasione: «Una giornata speciale per la nostra città - ha dichiarato il sindaco Mauro Cornioli - perché oggi ricordiamo uno dei grandi di Sansepolcro. Di Luca Pacioli, al pari dell'altro maestro Piero della Francesca, ho sempre rimarcato il suo essere un'avanguardia. Paradossalmente, complice forse l'accusa storica di plagio da parte del Vasari, Luca Pacioli è forse più conosciuto e apprezzato all'estero che nel nostro Paese. Il nostro compito è quello di riscoprire questa figura. Partendo da questa ricorrenza speciale, il 19 giugno dovrà essere una data da celebrare ogni anno nella nostra comunità». All'intervento del primo cittadino si sono quindi susseguiti gli omaggi del Prefetto di Arezzo, Clara Vaccaro; dell'arcivescovo Riccardo Fontana e del presidente del Centro Studi Mario Pancrazi, il professor Matteo Martelli, dopodiché la parola è passata al professor Gianfranco Cavazzoni, ordinario di economia aziendale della facoltà di Economia dell'Università di Perugia, che ha illustrato al pubblico i dettagli più importanti e rivoluzionari di quella che è stata la complessa opera pacioliana nel Rinascimento.
SALUTO FINALE da parte del presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani: «Le figure geometriche del Pacioli sono ritenute fra gli elementi più rappresentativi del periodo rinascimentale. Al pari del suo concittadino Piero della Francesca, stiamo senza dubbio parlando di un vero innovatore, una figura che rende Sansepolcro un punto fermo della cultura in Toscana», ha detto. E d'ora in poi, nella Casa di Piero, suggestiva proiezione a forte impatto emozionale con protagonisti i due geni Piero della Francesca e Luca Pacioli, mentre giocano una simbolica partita a scacchi.
Claudio Roselli
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it