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Cronaca Il presidente della commissione Esteri: il Papa non vuole i trafficanti

Migranti, Casini loda il codice Ong. 'I cattolici stanno con Minniti'

ROMA
CONVINTO anzi «arciconvinto» che il codice di comportamento per le Ong sia «sacrosanto», determinato ad appoggiare «senza se e senza ma» la svolta di Minniti sull'immigrazione «che sta producendo ottimi risultati», di fronte a voci critiche che si levano dal mondo cattolico, Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione Affari esteri del Senato con solide radici cristiane, non ha dubbi: «Se si facesse un referendum tra gli italiani che vanno a Messa la domenica, sono sicuro che la maggior parte di loro si schiererebbe con il ministro dell'Interno». Ma la solidarietà nei confronti dei migranti non dovrebbe essere un imperativo categorico per un cristiano? «Sicuramente. Ma è un imperativo altrettanto categorico trattare le persone da esseri umani e non da bestie. E siccome chi arriva oggi in Italia va ad alimentare il racket della prostituzione, della droga e della criminalità, io dico che con i mercanti di schiavi ci deve essere tolleranza zero». Sostiene Delrio che il soccorso in mare non può essere discrezionale: le vite umane vanno salvate. «Sono considerazioni giuste, a cui la nostra Guardia costiera e i nostri militari rispondono quotidianamente. Minniti non ha mai detto che non bisogna farlo, ha messo in campo una strategia di contrasto forte ed effettivo alla criminalità organizzata ed i risultati si vedono. Con tutto il rispetto, gli sbarchi dei migranti non diminuiscono per opera dello Spirito santo». Papa Francesco, uno che sicuramente se ne intende di valori e principi cattolici, ha messo al centro del suo pontificato l'accoglienza e il rispetto della dignità degli immigrati. «Non mi pare ci sia contraddizione: è questo il nostro obiettivo. Ma salvare vite umane è un conto, creare le condizioni perché i traffici degli scafisti possano prosperare è un altro conto. Non dobbiamo confondere questi due piani, altrimenti facciamo un pessimo servizio anche a papa Francesco. Mica ha detto che dobbiamo alimentare il traffico clandestino». Molti sostengono che ignorare le condizioni dei campi profughi libici sia un atteggiamento pilatesco. «Prima di tutto, abbiamo chiesto all'Onu di assumere direttamente il controllo di questi campi, ed è chiaro che bloccando i traffici illegali e clandestini il fenomeno dell'emigrazione di massa è destinato a ridursi. In secondo luogo, l'accoglienza in Italia va gestita in modo ordinato, cercando anche di dare risposte serie all'opinione pubblica, altrimenti si rischia di alimentare la cultura razzista dei Salvini di turno. E lo dice uno come me che da quindici anni è schierato a favore dello ius soli, ritenendo che chi studia con i nostri figli deve seguire il loro stesso destino». Significa che, malgrado i dubbi di Alfano, è pronto a votare la legge sul diritto di cittadinanza che giace al Senato? «Assolutamente sì. È un problema di coscienza. La mia». C'è una migrazione di enormi proporzioni che parte dall'Africa, però gli esperti ritengono che un quinto vada verso l'Europa e, di questi, solo il 2% si muova verso l'Italia. «Questo era vero fino a qualche mese fa: ora i confini con gli altri paesi europei come la Francia o l'Austria sono bloccati, quindi quelli che vengono in Italia ci rimangono perché non hanno grandi possibilità di accesso altrove». I migranti pagano i limiti dell'Europa? «Tutta questa situazione è originata da un assoluto e profondo disinteresse dell'Europa verso il Mediterraneo. Non è stata fatta nessuna politica di cooperazione, i paesi del Mediterraneo sono stati lasciati allo sbando, le primavere arabe hanno acuito i problemi e i migranti si sono riversati da noi. Il primo compito di Bruxelles ora è riparare i danni fatti assistendo e aiutando quegli stati».
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 10-08-2017 da wineuropa

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