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Cronaca Delitto di Katia, l’assassino fa ricorso in appello

SANSEPOLCRO I LEGALI DI PITER POLVERINI PUNTANO AD OTTENERE UNO SCONTO DI PENA

FA APPELLO contro la sentenza di primo grado Piter Polverini, l'uomo che nella notte tra l'11 e il 12 luglio dello scorso anno uccise Katia Dell'Omarino. In primo grado i giudici avevano inflitto all'uomo una condanna a 16 anni, il massimo possibile con il rito abbreviato. Ma contro quella sentenza i suoi legali Mario Cherubini e Piero Melani Graverini, proprio ieri hanno depositato il ricorso in appello. In secondo grado gli avvocati cercheranno di far riconoscere le attenuanti generiche per ottenere uno sconto di pena per il loro assistito. La sentenza emanata in primo grado era stata ancora più dura della richiesta fatta del pubblico ministero, 16 anni quelli inflitti contro i 15 richiesti da Julia Maggiore. Nonostante una perizia psichiatrica avesse riconosciuto a Piter la seminfermità mentale, lo sconto di pena concesso è stato solo un terzo, quello previsto per chi sceglie il rito abbreviato. Il giudice di primo grado, infatti, aveva ritenuto che la seminfermità mentale andasse a bilanciare l'aggravante della minorata difesa, del fatto cioè che Katia Dell'Omarino non avesse gli strumenti adatti per reagire alla furia con la quale l'impiegato della Snai la aggredì nell'auto di lui. GLI AVVOCATI di Piter, a un mese e mezzo dal deposito delle motivazioni della sentenza, hanno però proposto appello per provare a ottenere un ulteriore sconto cercando di far valere altre circostanze. Ancora non si è spenta l'eco in Valtiberina per la fine tragica di Katia, uccisa dopo aver avuto dei momenti di intimità con il suo assissino. Alla base della lite che ha scatenato la furia omicida di Polverini c'era il prezzo della prestazione di Katia, lei avrebbe voluto più soldi, una decina di euro in più, e a quel punto l'uomo l'ha colpita ripetutamente prima a pugni e poi con un martello. Il cadavere della donna era stato lasciato lungo il fiume e ritrovato il giorno seguente. LA PERIZIA psichiatrica aveva stabilito che già nei giorni precedenti il delitto Piter non fosse completamente in sé ma ciò non gli è valso l'ulteriore riduzione di un terzo della pena. Adesso si apre un nuovo capitolo della vicenda.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 22-11-2017 da wineuropa

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