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Montedoglio, sette anni di attesa Dal disastro al progetto della svolta

di CLAUDIO ROSELLI
 E CON OGGI sono sette gli anni di distanza dal cedimento della parete di sfioro della diga di Montedoglio, in quella serata di paura e apprensione vissuta dalla popolazione dell'Alta Valle del Tevere tosco-umbra lungo l'asse Santafiora-Gricignano-Pistrino-Piosina. Tutto è ancora fermo a quel 29 dicembre 2010, ma questo anniversario sembra finalmente accompagnato da un orizzonte più sereno. «Speriamo che sia soprattutto l'ultimo anniversario privo di novità - ha commentato Domenico Caprini, dallo scorso luglio presidente di Ente Acque Umbre Toscane - e tutto lascia presagire che tale possa rivelarsi. Sono fiducioso in una risposta positiva da parte della Direzione Dighe entro le prime settimane del nuovo anno, ovvero fine gennaio-inizio febbraio. La bontà del progetto elaborato - e comprensivo di tutti gli accorgimenti richiesti in materia di sicurezza anche dal punto di vista antisismico - ci tiene tranquilli: sappiamo poi che l'istruttoria sta andando avanti bene e che vi è la volontà di chiudere questo benedetto capitolo». INTANTO, nel corso dell'ultimo mese l'invaso ha recuperato acqua dopo aver toccato il minimo storico: dalla fine di novembre fino alla metà di dicembre il livello è risalito di oltre tre metri: «Al momento - spiega il dottor Fabio Lunardi, direttore di Eaut - siamo a poco meno di quota 375 sul livello del mare ed eravamo scesi a poco più di 371,5. Ciò significa che le recenti precipitazioni ci hanno permesso di riprendere 12 milioni di metri cubi: eravamo intorno a 35, ora siamo sopra i 45. La quota autorizzata è attestata sui 383,50 metri, per cui mancano ancora più di 8 metri, pari a quei 35 milioni di metri cubi che ci porterebbero a un totale di 80. Diciamo che anche la falda ha un tantino recuperato e se di qui a fine anno dovesse piovere come accaduto in questi ultimi giorni potremmo ulteriormente risalire di un buon mezzo metro abbondante: ci starebbe in teoria anche un metro, ma già stare sopra i 50 centimetri sarebbe buono, vista la situazione e la siccità che ha caratterizzato il 2017». SIETE ORA tutti in attesa della bella notizia da Roma? «Il mio ruolo è prettamente tecnico e io per natura sono un rigido realista, però ammetto che stavolta vi sia un elemento certo in più. Sto poi notando la determinazione con la quale si voglia in breve tempo sbloccare la vicenda». E quando in novembre i vertici dell'ente avevano incontrato sindaci e amministratori della vallata, era stata illustrata ai presenti anche un'ipotesi progettuale complessiva, consistente in un progetto attuativo denominato «Più efficienza nel Sistema Montedoglio in territorio toscano e umbro», funzionale all'efficientamento e al completamento dell'invaso e all'adduzione da Montedoglio per l'Alta Valtiberina e la Valdichiana toscane e umbre.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 29-12-2017 da wineuropa

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