LA NOTIZIA era attesa da 4 anni e mezzo: il Consiglio Superiore dei lavori pubblici ha espresso parere favorevole al progetto di rifacimento del muro del canale scolmatore della diga di Montedoglio, quello parzialmente crollato la sera del 29 dicembre 2010, quando in occasione del collaudo definitivo a piena portata dell'invaso si verificò il distacco dei tre conci che tenne in apprensione fino a notte inoltrata la popolazione dell'Alta Valle del Tevere. Lo ha reso noto la Regione Toscana, con assieme le dichiarazioni dell'assessore alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli: «Finalmente è arrivato il via libera, pur con alcune prescrizioni, alla realizzazione dell'opera. Ora ci auguriamo che l'iter per ripristinare la piena operatività della diga possa procedere rapidamente, dato che si tratta di un'opera fondamentale, per quanto riguarda l'utilizzo a fini sia potabili che irrigui in agricoltura». Ricordiamo che la massima altezza originaria del bacino era fissata a 394,60 metri sul livello del mare, corrispondenti a quasi 150 milioni di metri cubi di acqua; dopo quanto avvenuto a fine 2010, la quota normale autorizzata è scesa a 383 metri su livello del mare, pari a un volume praticamente dimezzato: quasi 80 milioni di metri cubi, con possibilità di innalzamento fino a 384,50 metri (87,5 milioni di metri cubi) e fino a un massimo di 386 metri (96 milioni di metri cubi) in caso di piena. All'indomani del fatto, venne subito costituita una commissione tecnica di esperti con alla testa l'ingegner Enzo Boschi, ex presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it
Attenzione: tutti i campi sono obbligatori.