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Cronaca Coppia da anni in causa contro i danni subiti: i giudici gli danno torto

Storditi dai belati: vincono le pecore

di FABRIZIO PALADINO - SANSEPOLCRO - DISTURBATI dai belati del vicino pascolo, hanno avviato una battaglia legale a suon di carte bollate che va avanti ormai da quasi dieci anni e proprio in questi giorni la vicenda e' approdata addirittura alla Cassazione. Il responso, nei confronti di una coppia di coniugi di Sansepolcro, non ammette repliche: malgrado l'effettivo disturbo, non si puo' mettere la sordina ai belati del gregge. Quindi niente stop ai "behh" degli animali. E il gregge "rumoroso" puo' continuare cosi' tranquillo a pascolare.

L'insolita vicenda era iniziata nel 2006 quando una coppia di Sansepolcro, disturbata, mattina e sera - secondo il proprio punto di vista - dai belati degli ovini del vicino pascolo, ha iniziato a rivolgersi agli enti preposti per chiedere il risarcimento del "danno esistenziale da inquinamento acustico e limitazione di movimento dovuto a loro dire dai 'behh' delle pecore e dal 'don don' dei campanacci". 

Inizialmente il giudice di pace di Sansepolcro aveva riconosciuto l'effettivo danno causato dai belati alla coppia, rifondendola con dieci mila euro. Tre anni dopo il Tribunale di Arezzo ha pero' negato il danno esistenziale sostenendo che non era stata fornita alcuna prova del danno. 

MA I CONIUGI in questione hanno portato avanti fino all'ultimo grado di giudizio il caso. La Suprema Corte - dopo altri cinque anni - ha quindi dato il responso definitivo.

"Il tribunale - hanno infatti spiegato i supremi giudici nelle motivazioni - ha osservato che i testi sentiti avevano confermato la sussistenza ed intollerabilita' delle immissioni sonore provenienti dal gregge al pascolo in prossimita' dell'abitazione degli attori, senza che da cio' si deducessero elementi utili alla dimostrazione di un danno risarcibile". 

SECONDO i giudici, quindi, la coppia "non ha offerto alcuna prova idonea a documentare la verificazione di un pregiudizio, derivante dalle lamentate immissioni, alla loro vita quotidiana, con conseguente impedimento o difficolta' nello svolgimento di attivita' che ne costituivano parte integrante".

Insomma, stavolta la causa dei rumori molesti non e' stata dovuta a schiamazzi di giovani, musica troppo alta o all'abbaiare di cani. In Cassazione e' finito... un gregge di pecore che, alla fine, ha... vinto la sua particolare battaglia legale.

Notizie tratte da La Nazione

Inserita il : 24-08-2015 da wineuropa

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