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Altre di Cronaca Sansepolcro Dopo il fallimento del noto maglificio anche gli ultimi 36 dipendenti ora sanno il proprio destino

Dalla cassa integrazione alla mobilita': epilogo Cose di Lana

VERRÀ DI FATTO scritto domani l'ultimo capitolo della storia di Cose di Lana, il noto maglificio di Sansepolcro con sede nella zona industriale di Santafiora. A seguito del fallimento dell'azienda, scatterà infatti il licenziamento per i 36 dipendenti rimasti, che dalla cassa integrazione passeranno alla mobilità. Come dire, insomma, che questa importante storia imprenditoriale biturgense è arrivata definitivamente al capolinea, anche se è doveroso ricordare che dal giugno del 2015 è in attività la newco Supermaglia, la quale occupa una novantina delle tante maestranze del vecchio gruppo, arrivate a superare le 250 unità nel periodo di maggiore sviluppo.
«Un giorno triste per tutti i dipendenti e per persone come me - dice Paola Tricca, una fra le componenti dell'ultima Rsu aziendale - che vi hanno lavorato per più di 30 anni e che hanno vissuto i momenti belli di questa realtà di eccellenza, non soltanto per la Valtiberina ma per l'intera maglieria italiana, con i suoi marchi apprezzati in tutto il mondo». Una parentesi che si chiude - o che comunque vede ridotta la propria dimensione - dopo quasi 70 anni di successi, che avevano reso la Cose di Lana una fra le mete più ambite dai giovani (in particolare donne) che volevano fare ingresso nel mondo del lavoro e che credevano in prospettive occupazionali certe.
«DA LUNEDÌ sarò con dispiacere anch'io - aggiunge la signora Tricca - una ex dipendente e in questo momento, interpretando il pensiero delle altre colleghe, sento dentro di me di ricordare con grande affetto Angela ed Elio Conti, che hanno dato la loro vita per creare da zero e far crescere questa azienda. Hanno vissuto ogni giorno stando al ‘pezzo' assieme a noi dipendenti, che eravamo il loro punto di riferimento. In ogni circostanza, i signori Conti non mancavano di esaltare la centralità del nostro ruolo e tanto hanno fatto per crearci un ambiente di lavoro stimolante. Oggi purtroppo non è più così e il discorso vale un po' per tutta l'economia cittadina: mi auguro che Sansepolcro torni a offrire opportunità di lavoro come faceva un tempo, anche se per i nostri giovani la vedo davvero dura».
notizie tratte da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 29-08-2016 da wineuropa

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