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Cronaca Punto di riferimento degli altotiberini sia d’estate che d’inverno

La 'casa' dei tifernati in fiamme. Il Rifugio Corsini distrutto dal rogo

- PIOBBICO -
E' GIALLO sulle cause dell'incendio che ha distrutto il Rifugio Corsini. Era una struttura storica a Monte Nerone e punto di riferimento per tantissimi tifernati che, durante la stagione invernale si recavano lì per sciare, mentre d'estate per ritrovare un po' di refrigerio. Le fiamme sono divampate poco prima dell'ora di cena di mercoledì, nella costruzione situata nel comune di Piobbico (in provincia di Pesaro e Urbino) in località Casciaia: in pochi minuti il rogo ha distrutto i locali del ristorante posto al piano terra e uno attiguo adibito a deposito di attrezzature da sci. I vigili del fuoco di Cagli e Urbino, che sono arrivati appena contattati dai residenti di Piobbico e Acqualagna i quali avevano visto una densa colonna nera di fumo che si alzava dalla struttura, hanno spento le fiamme e messo in salvo parte delle attrezzature destinate all'attività sciistica. PER SPEGNERE l'incendio e mettere in sicurezza la zona, i pompieri sono arrivati con cinque automezzi e nove uomini: l'intervento è proseguito fino all'alba di ieri. La struttura è attualmente inagibile, ma fortunatamente non si segnalano danni alle persone. Il rifugio, infatti, era vuoto: sembra che i proprietari fossero usciti da poco tempo. In queste ore ci saranno ulteriori sopralluoghi da parte dei vigili del fuoco insieme alle forze dell'ordine, per cercare di individuare il luogo dell'innesco del rogo e le eventuali cause che hanno scaturito l'incendio, senza escludere il dolo. La struttura era un punto di riferimento per tantissimi tifernati. Il nome del Rifugio Corsini si lega a doppio filo con la storia e i personaggi di Città di Castello. Nei primi anni ‘70, con una intuizione di Sergio Scarscelli e del geometra Fabio Pacciarini, venne rilevata dalla famiglia Corsini, nobili fiorentini, l'intera area dove poi furono realizzati il Rifugio e gli impianti. Per i tifernati amanti della neve, divenne un punto di riferimento, e anche oggi davanti alla struttura c'è una targa che ricorda Sergio Scarscelli e addirittura la scuola porta il nome del commerciante tifernate. LA COSTRUZIONE, con il tempo, è stata meta di tanti altotiberini anche nei mesi estivi per cercare refrigerio nelle calde giornate. Dopo qualche ora dall'incidente, sui social network erano già in tanti a commentare con un misto di incredulità e sgomento la notizia del rogo.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 21-07-2017 da wineuropa

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