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Politica Gestione dei rifiuti: i cittadini potranno dire la loro in Commissione

Il caso-Calzolaro finisce in Regione. Saranno ascoltati anche i Comitati

- CITTA' DI CASTELLO -
LA VICENDA della gestione dei rifiuti in Umbria, con particolare riferimento all'acquisizione di quote della Splendorini Molini Ecopartners srl di Calzolaro da parte di Sogepu sbarca in Regione. Venerdì si è svolto un incontro a Perugia nella sala Partecipazione del Consiglio regionale cui hanno partecipato una serie di movimenti civici (Osservatorio dei beni comuni; Umbertide cambia; Castello cambia). Al centro dell'attenzione c'era il problema della gestione integrata dei rifiuti in Umbria: i diversi movimenti politici suggeriscono un nuovo approccio per la gestione pubblica dei beni comuni (tra cui l'ambiente). «IL NOSTRO scopo era quello di rendere regionali i casi di Calzolaro di Umbertide e di Belladanza di Città di Castello, per ora ci siamo riusciti». I movimenti civici e i cittadini saranno infatti convocati in audizione nelle specifiche Commissioni consiliari regionali: l'annuncio viene dato in una nota congiunta diramata da Castello Cambia, Osservatorio Beni Comuni e Umbertide Cambia (tra i quali Gianni Codovini presidente e Claudio Faloci capogruppo). Molto critici sulla gestione attuale: «Il fallimento e i ritardi storici del Piano regionale dei rifiuti con il mancato raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata, la chiusura degli impianti di Pietramelina (sequestro dell'impianto di compostaggio e prima ancora l'interdittiva antimafia), il sequestro di Borgo Giglione, con l'esaurimento della discarica di Foligno e Spoleto, le difficoltà della discarica Le Crete di Orvieto e di Belladanza a Città di Castello impongono una nuovo approccio alla gestione dei rifiuti. E non è certamente quello che si sta verificando oggi in Alta Umbria e in Alto Tevere. I casi della Frazione di Calzolaro, nel Comune di Umbertide - spiegano ancora - e la questione di Belladanza sono la cartina tornasole delle scelte ambientali scellerate dei Comuni, coperte e legittimate dalla Regione e dalla Provincia». Scelte che secondo le opposizioni «hanno portato a insediare nel centro abitato di Calzolaro un'azienda che tratta 50 mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi, con effetti insostenibili per la qualità della vita e della salute per i cittadini della frazione. Tali politiche ambientali sono una palese violazione del Testo Unico ambientale, in quanto fanno saltare il principio della prossimità (voluto proprio dalla Regione)».
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 24-07-2017 da wineuropa

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