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Cronaca La storia: all’insaputa dell’uomo politico spendeva il suo nome

'Conosco Giulietti, ti trovo lavoro' Millantatrice rischia il processo

- CITTÀ DI CASTELLO -
HA FATTO CREDERE a una ragazza disoccupata che si sarebbe attivata per farle ottenere un posto di lavoro come archivista al Comune di Umbertide. E con questa motivazione le ha spillato qualcosa come diecimila euro o giù di lì, ma alla fine è stata denunciata. Adesso una 47enne di Umbertide rischia il rinvio a giudizio per millantato credito. Proprio ieri, dinanzi al giudice Valerio D'Andria, si sarebbe dovuta tenere l'udienza preliminare che invece è stata rinviata perché i legali dell'imputata (Lorenzo Pieracci) hanno chiesto un termine per valutare verosimilmente la possibilità di poter accedere a riti alternativi, puntando quindi a uno sconto di pena. IN PARTICOLARE, secondo quanto messo nero su bianco nel capo d'imputazione, la donna avrebbe «millantato credito presso l'ex sindaco del Comune di Umbertide e attuale deputato del Partito Democratico, Giuseppe Giulietti, e presso Alberto Villarini, all'epoca dei fatti, segretario comunale». È bene precisare come dalle indagini sia emersa la totale e completa estraneità dell'onorevole, che non è mai stato minimamente sfiorato dalla vicenda, così come quella dell'allora segretario comunale. Non ne sapevano nulla. Secondo le accuse il raggiro si sarebbe verificato tra il 2011 e il 2015, quando cioè Giulietti in un primo momento era ancora sindaco. Dopo aver pagato 9.356 euro in quattro anni, la vittima, oggi parte civile con gli avvocati Claudia Dominici e Francesco Gatti, aveva deciso di denunciare quella donna che le aveva spillato l'ingente somma. SECONDO QUANTO raccontato nella denuncia, l'imputata, che conosceva il fratello della denunciante, le avrebbe raccontato, chiedendo soldi di volta in volta, che servivano ora per marche da bollo, ora per particolari timbri, altre volte per pratiche burocratiche e ovviamente anche per regalie alle persone presso cui millantava credito. L'imputata, secondo le indagini, era addirittura arrivata a mandare messaggi da numeri di telefono sconosciuto in cui si fingeva l'onorevole e annunciava di lì a poco il bando di concorso. Nella maggior parte dei casi invece, per accreditarsi, si fingeva informata di tutti gli spostamenti del deputato. La ragazza che poi ha presentato denuncia all'epoca aveva 30 anni, e, insieme ai genitori (anche loro parte civile) era evidentemente disposta a pagare.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 27-07-2017 da wineuropa

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