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Cronaca Aveva illuso una ragazza e si era fatta consegnare soldi dalla famiglia

Ti faccio assumere in Comune Donna condannata a 14 mesi

di FRANCESCA MARRUCO - CITTA' DI CASTELLO -
UN ANNO e due mesi con pena sospesa e parti civili escluse. E' finito con un patteggiamento il processo ad una 47enne di Umbertide che aveva fatto credere ad una ragazza che le avrebbe fatto ottenere un posto come archivista in Comune. Inoltre non glielo aveva solo fatto credere, infatti, nel corso di quattro anni, aveva spillato a lei e alla sua famiglia, anche qualcosa come dieci mila euro, dicendole che del suo caso si sarebbe interessato l'allora sindaco ed oggi onorevole del Partito Democratico, Giampiero Giulietti, che, dopo aver appreso la notizia del processo, si era costituito parte civile. Con la scelta del patteggiamento però, come previsto dal codice, sia lui che la ragazza ‘gabbata' e i suoi familiari, sono stati estromessi e non hanno ricevuto alcun risarcimento. I PARENTI della giovane che si era lasciata convincere a pagare per avere un posto garantito, valuteranno ora con i loro avvocati, Francesco Gatti e Claudia Dominici, se avanzare una citazione in giudizio in sede civile per vedersi risarcito il danno. In particolare, secondo il capo d'imputazione, la donna avrebbe «millantato credito presso l'ex sindaco del Comune di Umbertide e attuale deputato del Partito Democratico, Giulietti, e presso Alberto Villarini, all'epoca dei fatti, segretario comunale». Nessuno dei due ha mai saputo nulla dell'accaduto finché non si è arrivati in aula. Secondo le accuse per cui la donna - difesa dagli avvocati Guido Bacino e Lorenzo Pieracci - è stata condannata, il raggiro si sarebbe verificato tra il 2011 e il 2015, quando cioè Giulietti in un primo momento era ancora sindaco. DOPO AVER pagato 9.356 euro in quattro anni, la vittima aveva deciso di denunciare quella donna che, quando le chiedeva i soldi, le diceva che servivano ora per marche da bollo, ora per particolari timbri, altre volte per pratiche burocratiche e ovviamente anche per regalie alle persone presso cui millantava credito. L'imputata, secondo le indagini, era addirittura arrivata a mandare messaggi da numeri di telefono sconosciuto in cui si fingeva l'onorevole e annunciava di lì a poco il bando di concorso. Nella maggior parte dei casi invece, per accreditarsi, si fingeva informata di tutti gli spostamenti del deputato. La ragazza che poi ha sporto denuncia all'epoca aveva 30 anni, e, insieme ai genitori (anche loro parte civile) era evidentemente disposta a pagare.
notizia tratta da La Nazione www.lanazione.it

Inserita il : 17-11-2017 da wineuropa

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